L’unica tomba indagata finora da scavi regolari è la Tomba 12.
Lo scavo, ancora da concludersi, ha rivelato una planimetria così composta:
– un corridoio d’accesso (con orientamento SO-NE);
– un piccolo pozzetto verticale, a scivolo;
– un primo ambiente a pianta rettangolare;
– un secondo vano a pianta circolare, accessibile da una piccola porta, dotato di un pilastro centrale risparmiato nella roccia.
La realizzazione originaria della tomba (e forse dell’intera necropoli) sembra risalire alla fase della Cultura di Ozieri, ma il suo impiego sembra essere proseguito anche nella seguente fase Eneolitica.
Una ricostruzione in scala 1:1 della tomba si può apprezzare all’interno del nuovo Museo Archeologico Villa Sulcis.
I CORREDI FUNEBRI
Diversi reperti rinvenuti all’interno della Tomba 12 si possono riferire al corredo funerario dei defunti.
Le ossa di numerosi individui sono state trovate però non composte ma in accumulo casuale.
Gli oggetti che tuttavia si possono individuare come parte di corredi sono costituiti da punte di freccia, in selce e in ossidiana, alcune macine, un vago di collana e uno spillone in osso. Gli oggetti ceramici dei corredi sono in parte vasi tipici della tradizione classica della Cultura di Ozieri, come i vasi a cestello, e i vasi globulari con tre anse; la maggior parte, tuttavia, rientra nella successiva fase dell’inizio dell’Eneolitico: alcuni di grandi dimensioni, altri miniaturistici come il vasetto a cestello, la tazza carenata, quella emisferica, la piccola olla globulare, e anche la particolare ciotolina carenata con incisioni e fori verticali.
Il primo vano ha restituito anche un altro importante reperto: una statuina in terracotta che rappresenta una figura femminile delineata con pochi tratti sommari, riferibile al periodo dell’Eneolitico e interpretabile come figura di Dea Madre.
Tutti i materiali sono esposti nel Museo Archeologico Villa Sulcis.